October 4, 2012

Frank Zappa (The Mothers of Invention) - We're Only in It for the Money



Dieci anni prima della deflagrazione del punk fu concepito un disco memorabile per impatto politico e cura nel confezionamento: We're Only in It for the Money, il terzo album di Frank Zappa con The Mothers of Invention.

Alla suprema risata dei Beatles, parabola sonora di una galoppante ebefrenia sociale, Zappa rispose con un serissimo appello di ritorno alla realtà attraverso una feroce parodia del tempo. A partire dalla decisione di rimettere in scena la copertina dell'ottavo e titanico album dei "Fab Four"
 SgtPepper's Lonely Hearts Club Band, pubblicato nel giugno del 1967, anno cruciale per l' "estate dell'amore" e per l'abortion Act, la legge che ha introdotto l'aborto in Gran Bretagna.




Come tutti già sapete, il celebre collage di ospiti illustri - attori, musicisti, poeti, scrittori, commedianti, ballerini, psichiatri e occultisti, assemblato da Jann Haworth e Peter Blake e fotografato da Michael Cooper nel marzo 1967 per la copertina apribile - 
vede i quattro componenti, realizzati in cera, indossare l'uniforme Northern Brass Bandcircondati da detriti pop, sony television, oggetti kitsch sottratti a fiabe e quotidiano, tra cui un nano da giardino.
Erano gli invitati al grande rito circense dell'immaginazione per celebrare l'inner groove di una gioventù stupefatta in via di estinzione, con tanto di titolo dell'album miliare iscritto sulla pelle della grancassa da Joe Ephgrave, decoratore di luna parke la deposizione del nome "Beatles" in un flower-bed.  

Per la cover freak di We're Only in It for the Moneyal posto dei fiori, solo frutta e verdura e spazzatura con un piglio arciboldesco, qualche zombi, uno squarcio nel cielo, mentre Jimi Hendrix, questa volta in carne ed ossa, si faceva ritrarre vicino ad un Frank Zappa in minigonna.




La realizzazione del trasgressivo collage fu affidata a Cal Schenkel, stretto collaboratore visivo di Zappa per molte delle sue future copertine, mentre il fotografo Jerry Schatzberg immortalò i Mothers of Invention nel ripiegamento interno, sullo sfondo pieno di colore giallo brillante, senza alcun effetto speciale o particolare lente.


Sono appunti veloci, qualche suggestione, per un disco che, oggi come non mai, ci riguarda da vicino come l'altra faccia dell'impatto tecnologico nella folk art, seduzione musicale mai compiacente, forse integrante una complessità di fenomeni (non solo) popolari, e più semplicemente da riascoltare .


(I.V.)

Ascolta http://www.zappa.com/zapparadio/

1 comment:

Totonno58 said...

Brava I.V.!!...bellissima l'idea di presentare un album intero...una svolta per i nostri podcast?
Me lo ascolto subito...mi sembra sia la prima volta che lo faccio per intero:)